Note dettate a G.E. Moore in Norvegia: Difference between revisions

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|translator=Traduzione di {{person link|Luca Bernardi}}
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|notes=La traduzione è stata condotta sulla seguente edizione: {{cite book it|authorfirst=Ludwig |authorlast=Wittgenstein |chapter=[[Notes Dictated to G.E. Moore in Norway]] |title=Notebooks 1914-1916 |editor1first=G. H. |editor1last=von Wright |editor2first=G. E. M. |editor2last=Anscombe |publisher=Harper & Row |date=1969 |pages=93-106}} La traduzione è stata revisionata da {{person link|Michele Lavazza}}. Il testo originale è nel pubblico dominio nel suo paese di origine e in tutti i paesi dove i diritti di proprietà intellettuale scadono 70 anni o meno dopo la morte dell’autore. Questa traduzione è stata realizzata dal [[Main Page|Ludwig Wittgenstein Project]] grazie al sostegno dell’<span class="plainlinks">[https://www.unimi.it/it Università degli Studi di Milano]</span>, erogato nell’ambito del bando 2021-2022 per il finanziamento delle attività culturali e sociali a cui il Ludwig Wittgenstein Project ha partecipato in collaborazione con l’<span class="plainlinks">[https://www.latigredicarta.it/associazione-presentazione/ Associazione Culturale La Taiga]</span>. È pubblicata secondo i termini della licenza <span class="plainlinks">[https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/ Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0]</span>.
|notes=La traduzione è stata condotta sulla seguente edizione: {{cite book it|authorfirst=Ludwig |authorlast=Wittgenstein |chapter=[[Notes Dictated to G.E. Moore in Norway]] |title=Notebooks 1914-1916 |editor1first=G. H. |editor1last=von Wright |editor2first=G. E. M. |editor2last=Anscombe |publisher=Harper & Row |date=1969 |pages=93-106}} La traduzione è stata revisionata da {{person link|Michele Lavazza}}, che ha anche curato la presente edizione digitale. Il testo originale è nel pubblico dominio nel suo paese di origine e in tutti i paesi dove i diritti di proprietà intellettuale scadono 70 anni o meno dopo la morte dell’autore. Questa traduzione è stata realizzata dal [[Main Page|Ludwig Wittgenstein Project]] grazie al sostegno dell’<span class="plainlinks">[https://www.unimi.it/it Università degli Studi di Milano]</span>, erogato nell’ambito del bando 2021-2022 per il finanziamento delle attività culturali e sociali a cui il Ludwig Wittgenstein Project ha partecipato in collaborazione con l’<span class="plainlinks">[https://www.latigredicarta.it/associazione-presentazione/ Associazione Culturale La Taiga]</span>. È pubblicata secondo i termini della licenza <span class="plainlinks">[https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0/ Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0]</span>.
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Il fatto che, quando viene fornita una certa regola, un simbolo è tautologico ''mostra'' una verità logica.
Il fatto che, quando viene fornita una certa regola, un simbolo è tautologico ''mostra'' una verità logica.
[[File:Notes Dictated to G.E. Moore in Norway schema corrected.png|300px|center|link=]]
Questo simbolo potrebbe essere interpretato sia come una tautologia sia come una contraddizione.<ref>''Nota del curatore dell’edizione [[Pagina principale|Ludwig Wittgenstein Project]]:'' Il diagramma disegnato origariamente da Moore aveva questo aspetto:


[[File:Notes Dictated to G.E. Moore in Norway schema.png|300px|center|link=]]
[[File:Notes Dictated to G.E. Moore in Norway schema.png|300px|center|link=]]


Questo simbolo potrebbe essere interpretato sia come una tautologia sia come una contraddizione.
L’equivalente di questo simbolo nella notazione odierna delle tavole di verità (nella quale le combinazioni tra i valori di verità possibili delle singole proposizioni sono mostrate tramite una tabella e per indicare i due poli vengono utilizzati “V” e “F” anziché rispettivamente “a” e “b”) è il seguente:
 
{| class="wikitable" style="margin: 1em auto; text-align: center;"
! style="width: 4em;" |''p''
! style="width: 4em;" |''p''
! style="width: 4em;" |{{nowrap|''p'' ≡ ~(~''p'')}}
|-
|V
|V
|V
|-
|V
|F
|V
|-
|F
|V
|F
|-
|F
|F
|V
|}
 
Tale diagramma, tuttavia, non corrisponde alle condizioni di verità della proposizione {{nowrap|''p'' ≡ ~(~''p'')}}, che nella notazione odierna sono le seguenti:
 
{| class="wikitable" style="margin: 0 auto; text-align: center;"
! style="width: 4em;" |''p''
! style="width: 4em;" |''p''
! style="width: 4em;" |{{nowrap|''p'' ≡ ~(~''p'')}}
|-
|V
|V
|V
|-
|V
|F
|F
|-
|F
|V
|F
|-
|F
|F
|V
|}
 
Nel corpo del testo, il diagramma originale scorretto è stato sostituito da una versione che corrisponde a quest’ultima tavola di verità.
 
Per maggiori dettagli si veda Michael A.R. Biggs, “Editing Wittgenstein’s ''Notes on Logic''. Vol. 1”, ''Working Papers from the Wittgenstein Archives at the University of Bergen'', n. 11, 1996, § 1.8.</ref>


Nello stabilire che ciò va interpretato come una tautologia e non come una contraddizione, non sto assegnando un ''significato'' ad ''a'' e a ''b''; ovverosia non sto dicendo che essi simbolizzano cose diverse ma nello stesso modo. Sto dicendo invece che il modo in cui il polo ''a'' è connesso con l’intero simbolo simbolizza in un ''modo diverso'' dal modo in cui simbolizzerebbe se il simbolo venisse interpretato come una contraddizione. E aggiungo i freghi ''a'' e ''b'' solo per mostrare in quali modi la connessione sta simbolizzando, affinché risulti evidente che ogniqualvolta lo stesso frego figura nella posizione corrispondente in un altro simbolo, anche in quel caso la connessione sta simbolizzando nello stesso modo.
Nello stabilire che ciò va interpretato come una tautologia e non come una contraddizione, non sto assegnando un ''significato'' ad ''a'' e a ''b''; ovverosia non sto dicendo che essi simbolizzano cose diverse ma nello stesso modo. Sto dicendo invece che il modo in cui il polo ''a'' è connesso con l’intero simbolo simbolizza in un ''modo diverso'' dal modo in cui simbolizzerebbe se il simbolo venisse interpretato come una contraddizione. E aggiungo i freghi ''a'' e ''b'' solo per mostrare in quali modi la connessione sta simbolizzando, affinché risulti evidente che ogniqualvolta lo stesso frego figura nella posizione corrispondente in un altro simbolo, anche in quel caso la connessione sta simbolizzando nello stesso modo.
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La relazione tra “io credo ''p''” e “''p''” può essere confrontata con la relazione tra “‘''p''’ dice (''besagt'') ''p''” e ''p'': il fatto che ''io'' sia un semplice è tanto impossibile quanto il fatto che lo sia “''p''”.
La relazione tra “io credo ''p''” e “''p''” può essere confrontata con la relazione tra “‘''p''’ dice (''besagt'') ''p''” e ''p'': il fatto che ''io'' sia un semplice è tanto impossibile quanto il fatto che lo sia “''p''”.


{{references}}


{{paid for by|the University of Milan}}
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[[Category:Previously unpublished translations]]
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