Carteggio Ludwig-Paul Wittgenstein 1920-1939

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 Carteggio Ludwig-Paul Wittgenstein 1920-1939 


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Ludwig Wittgenstein

Carteggio Ludwig-Paul Wittgenstein 1920-1939

 

La traduzione è stata condotta sulla seguente edizione: Wittgenstein. Eine Familie in Briefen, a cura di Radmila Schweitzer e Brian McGuinness, Haymon, Innsbruck-Vienna 2018. Si ringraziano i detentori dei diritti d'autore, e in particolare Joan Ripley, erede di Paul Wittgenstein, e Radmila Schweitzer, della Wittgenstein Initiative, per aver generosamente concesso al Ludwig Wittgenstein Project l'autorizzazione a pubblicare questa traduzione. Si ringraziano inoltre per aver contribuito a finanziare questa traduzione l'associazione Wikimedia Italia e i donatori e le donatrici che hanno partecipato alla raccolta fondi. Questa traduzione è pubblicata secondo i termini della licenza Creative Commons Attribuzione – Condividi allo stesso modo 4.0 Internazionale.

La numerazione delle lettere segue quella dell'edizione originale. Le note sono dei curatori dell'edizione originale, tranne quando indicato dalla sigla N.d.T.



Ludwig e Paul Wittgenstein

Carteggio Ludwig-Paul Wittgenstein 1920-1939

1920

43. Paul a Ludwig, 27 marzo 1920

VIENNA, 27/3/1920.
TEL. 59 102.
IV. Alleegasse 16.

Caro Lucky!

Or ora vengo a sapere che il signor Nähr[1] è stato qui & ha comunicato che la sua cameriera non permette che tu ti trasferisca domani, & questo perché, per motivi di salute, lei non se ne può assumere la responsabilità di fronte all’Ufficio di Polizia per gli alloggi. Il vero proprietario arriva la settimana prossima; forse si riesce a sistemare la cosa con lui.

Magari domani ci fai sapere cosa intendi fare; non puoi rimanere per qualche giorno ancora lì dove sei?[2]

Cordialmente & rapidamente

Tuo Paul.

44. Paul a Ludwig, settembre 1920

Neuwaldegg.

Caro Lucky!

Purtroppo sono arrivato a Vienna con un giorno di ritardo, per poterti ancora vedere prima della tua partenza per Trattenbach. Ora c’è la motivata paura che tu in quel luogo venga messo all’ingrasso. Il nostro Paese scoppia ancora di ricchezza; & in particolar modo i maestri della scuola elementare!! Costoro nuotano nel benessere, straviziano nel superfluo, & «ben pasciuto come un maestro elementare in un villaggio di montagna» è diventato un detto proverbiale. I loro introiti sono cresciuti in modo favoloso, il loro scialacquio non ha limiti, nell’avarizia superano l’Oriente, nel lusso i Romani della decadenza, Lucullo è un pivello al loro confronto, in poche parole: sono tutti dei Creso, come ha detto zia Luise, & la maggior parte di loro deve essere mandata alle terme di Marienbad per obesità.

Nonostante tutto questo, spero tu voglia comunque accettare di buon grado il pacchettino di ghiottonerie che ti raggiungerà contemporaneamente per posta.

All’inizio dell’inverno organizzerò una serata Labor. Se trovo perlomeno persone che partecipino & di cui poi non si addormenti più della metà!

Tu ci mancherai, perché quello che servirebbe è una claque convinta.

Con viva cordialità Tuo fratello

Paul.

45. Ludwig a Paul, 24 settembre 1920

24/9/1920

Caro Paul!

Grazie di cuore per la tua cara lettera. Il pacchettino non ce l’ho ancora, ma lo divorerò volentieri, anche se qui ricevo cibo in quantità più che sufficiente. È bello da parte tua, che tu pensi a me!

Se la tua serata Labor cadesse di sabato, magari potrei venire a Vienna. Infatti, dopo che mi sarò ambientato qui col lavoro, potrò di certo concedermi una simile gita. Suonerai la nuova fantasia? Io ho ascoltato solo l’inizio, che naturalmente è autentico Labor, ma mi è sembrato piuttosto scarno. Il che però non dice nulla, perché lo si dovrebbe ascoltare più volte. – L’assolo del fagotto del quintetto per fiati mi sembra molto bello e in particolare trovo l’inizio e la conclusione meravigliosi.

Ora lascia che ti ringrazi di nuovo di cuore

il Tuo caro fratello

Ludwig

P. S. Non ho carta da lettera, perciò scusa la forma trasandata.

47. Ludwig a Paul, novembre 1920

Caro Paul!

Molte grazie per i biglietti. Ma non sono sbagliati? Sono infatti per mercoledì invece che per sabato. Te li rimando qui allegati. Se invece dovessero andar bene per sabato, per favore mandali o manda quelli sostitutivi, al Dr. Hänsel Kriehubergasse 25, dove andrò prima del concerto.

Spero di non seccarti inutilmente, ma potrebbe esserci stato un errore.

Molto cordialmente Tuo

Ludwig

Non vedo l’ora!

1921

62. Paul a Ludwig, 25 gennaio 1921

TEL. 59 102.
VIENNA, 25 gennaio 1921.
IV., Alleegasse 16.

Caro Luki!

Insieme a questa lettera ti viene inviata anche la trascrizione dell’andante della sonata di Weber: inoltre ho fatto trascrivere anche la romanza del concerto in mi bemolle maggiore di Weber. Il brano non è per la verità proprio il più significativo, – l’ultimo movimento è incomparabilmente più ricco, – e per di più piuttosto pesante, come deduco dal fatto che persino Behrends[3] si è permesso una semplificazione: ma non può nuocere, e volevo fartelo avere comunque, perché a me la parte centrale, i 32 passaggi e il successivo recitativo, piace molto.

Sono in procinto di partire, posso quindi lasciare solo l’incarico di trascrivere i pezzi e sperare che non ne venga fuori un pasticcio, e, se per il resto è tutto a posto, che il copista non faccia troppi errori, che in mia assenza nessuno può correggere. Se nella trascrizione si trovassero troppi errori che sviano il senso, allora forse avrai la bontà di segnalarmi nel corso di febbraio, quando sarò di ritorno, le battute interessate che poi io ti rimanderò immediatamente.

Molto cordialmente Tuo fratello

Paul.

Al sig. Ludwig Wittgenstein, maestro elementare,
Trattenbach presso Gloggnitz. 1

66. Paul a Ludwig, 12 aprile 1921

TEL. 59 102.
VIENNA, 12 aprile 1921.
IV., Alleegasse 16.

Caro Ludwig!

Ho saputo da Arvid che sei riuscito a fare in modo di venire a Vienna sabato 23 per assistere a una prova del quintetto di Labor.[4] Io mi sono subito messo in contatto con la signorina Baumayer in modo che per il 23 pomeriggio convochi la riunione. Nei prossimi giorni spero di venire a sapere qualcosa di più preciso al riguardo, ossia se e a che ora nel suddetto giorno si terrà la prova, cosa che poi ti scriverò subito.

Molto cordialmente Tuo fratello

Paul.

67. Ludwig a Paul, [dopo il 12 aprile 1921]

Caro Paul!

Molte grazie per i “frutti esotici”! Cioccolato, salsicce & formaggio però non sono affatto frutti esotici e in generale tu dovresti comunque moderarti!

Il pensiero della musica per Pasqua mi rallegra molto. Ma se vuoi organizzare un concerto di quel genere, perché non fai eseguire per noi proprio il quintetto per clarinetto, dal momento che, per quanto l’altro sia bello, è questo il pezzo da novanta. Col che ovviamente non volevo dire di non essere estremamente grato per il quintetto per fiati. Quando sono stato a Vienna per le ferie di fine semestre, ho sentito la 5a di Bruckner. Mi ha fatto proprio un certo effetto. L’inizio in particolare è grandioso. Sentii anche suonare la Baumayer e ne fui molto affascinato. Ora cordiali saluti & ancora molte grazie!

Tuo Luki

70. Paul a Ludwig, 4.6.1921

TEL. 59 102.
VIENNA, 4 giugno 1921.
IV., Alleegasse 16.

Caro Luki!

Veniamo a te con una domanda: gradiremmo sapere se durante le vacanze hai intenzione di venire a stare per un po’ di tempo da noi a Neuwaldegg. Le cose infatti stanno così: a causa della penuria di alloggi e delle richieste costanti di camere singole o di interi appartamenti, è auspicabile sfruttare il più possibile la casa. Se quindi avessi intenzione, cosa che naturalmente ci farebbe enorme piacere, di venire da noi per un periodo piuttosto lungo, allora la tua stanza nella casa grande sarebbe occupata e noi avremmo una giustificazione per l’Ufficio addetto agli alloggi. Se invece tu non volessi venire da noi, almeno non per un lungo periodo, allora offriremmo la stanza a qualche conoscente, probabilmente all’anziana signorina Alt[5] (la figlia del pittore). Infatti altrimenti si rischia che l’Ufficio addetto agli alloggi ci metta in casa degli estranei. Se invece volessi venire da noi per un breve periodo, o più spesso per pochi giorni alla volta, non ci sarebbero problemi se anche la tua stanza fosse già assegnata a qualcun altro. In quel caso dormi da me o ti arrangiamo un letto nel mio salone, oppure qualcun altro ti offre ospitalità. Certo, tu, con la tua garçonnière arredata con lusso dispendioso, sei in certo senso viziato, ma se comunque si tratterà solo di qualche giorno, ti adatterai a chiudere un occhio.

Non è neppure necessario che tu ti vincoli ora. Forse non sai ancora neppure con certezza che cosa intendi fare quest’estate; solo nel caso in cui tu lo sapessi già, ci farebbe molto piacere saperlo.

Te l’ho già detto tante volte, ma lo ripeto comunque: se gradissi una mia visita per ascoltare la fantasia di Labor o qualcos’altro, sono sempre disponibile. (Eccetto la prossima domenica, perché sarò assente per un paio di giorni.)

Molto cordialmente Tuo fratello

Paul.

1922

79. Paul a Ludwig, [24 giugno 1922]

VIENNA, IV. ALLEEGASSE 16.
Sabato.

Carissimo Lucky!

Ho appena ricevuto la tua cara lettera, vado subito in città & vedrò che cosa si può fare da parte nostra per il tuo amico Scholz.[6] È meglio che poi il risultato lo comunichi subito prima a lui che non a te.

Molto cordialmente Tuo fratello

80. Paul a Ludwig, 24 giugno 1922

TEL. 59 102.
VIENNA, 24 giugno 1922.
IV., ALLEEGASSE 16.

Carissimo Luki!

In aggiunta al mio breve scritto di stamattina ti comunico solo che oggi non ho ancora potuto fare nulla per il tuo amico Scholz: il signor Groller,[7] mio factotum in simili faccende, non c’era e con Feilchenfeld[8] e Kux[9] in questo momento non sono in rapporti tali da potermi rivolgere a loro con una simile richiesta. Lunedì Groller sarà di ritorno. Lui conosce un mucchio di gente occupata in vari settori, e forse in questo modo si riesce a procurare un posto al signor Scholz.

Dato che il tutto però in ogni caso richiederà un po’ di tempo, mi sono permesso di mandare al giovanotto 60.000— corone. Non inorridire se, a una sua richiesta di raccomandazione, gli offro del denaro, cosa che 1) né tu né lui avete preteso e 2) ha sempre un che di freddo e quindi di offensivo.

Lo so; ma credo di avergli presentato l’invio del denaro, lasciandogli per di più la possibilità di restituirmelo più tardi, in modo tale che lo possa accettare senza sentirsi umiliato.

Siamo molto felici del tuo arrivo; la mamma, per parte sua, si è già esercitata nelle ouverture a quattro mani di Weber.

Molto cordialmente Tuo fratello

Paul

81. Paul a Ludwig, 7 luglio 1922

TEL. 59 102.
VIENNA, 7 luglio 1922
IV., Alleegasse 16.

Carissimo Luki!

Il signor Scholz è stato oggi nel nostro ufficio e ha raccontato al signor Groller di aver trovato e accettato un posto ad interim e di essere quindi, perlomeno al momento, fuori pericolo. Nel frattempo il signor Groller si darà da fare per trovargli un posto stabile, e io volevo soltanto pregarti di scrivergli all’occasione che, non appena il suo posto attuale sarà a termine, si rivolga di nuovo a noi o invece, se trova da sé un posto stabile, ce lo faccia sapere.

Questo è necessario perché lui sembra essere molto schivo e magari non se la sentirebbe di chiamarci in causa una seconda volta.

Ancora una preghiera: quando verrai a Vienna? Innanzitutto voglio essere a Vienna anch’io e poi io e la mamma vogliamo suonarti le ouverture di Weber.

Molto cordialmente Tuo fratello

Paul.

Egregio
Signor Ludwig Wittgenstein
Trattenbach presso Gloggnitz

83. Ludwig a Paul, 18 ottobre 1922

Caro Paul!

Scusa se ti rispondo solo adesso. Sono stato molto occupato. Sì, Grodzinsky[10] era il mio superiore a Cracovia. Allora era Akzessist e in seguito è diventato Offizial e di certo anche Oberoffizial, ma questo non lo so. È persona impegnata e io lo considero corretto. Si è rivolto a me per iscritto, ma io naturalmente non posso fare nulla per lui. Se tu fai qualcosa, è molto bello da parte tua. Come ho detto, nell’ultimo periodo sono stato molto occupato, fra l’altro anche per via del fatto che ho di nuovo dovuto traslocare; non in un’altra località, ma in un altro alloggio.[11] Ora abito da una certa vedova Ehrbar in una stanza molto grande e davvero lussuosa con ogni confort: luce elettrica, servizio etc., etc. A Ognissanti, se Dio vuole, verrò a Vienna. Arrivederci!

Cordiali saluti,

Tuo fratello

Ludwig

84. Paul a Ludwig, 13 dicembre 1922

VIENNA, IV. ALLEEGASSE 16.
13/12/22.

Carissimo Lucky!

Volevo solo chiederti se hai qualche desiderio a proposito dell’esecuzione a quattro mani per Natale. Prima lo saprò, meglio sarà e così avrò tempo di guardarmi in anticipo il brano.

Del quintetto di Labor per ora ho ricevuto soltanto i primi tre movimenti: la signorina Staake[12] non è infatti veloce nella trascrizione come la povera Menzel. A Natale ti suonerei volentieri anche due trii di Bach.

Tuo fratello che molto ti stima

Paul.

85. Ludwig a Paul, [anni 1920?]

Caro Paul!

Ti scrivo di gran fretta. Grazie mille per la tua cara missiva. Sarà un piacere ascoltare quello che suonerai a Vienna. Una volta avevi in mente uno Schumann. Oppure perché non ci suoni il Quartetto in la minore di Brahms? Per me qualsiasi cosa sarà una grazia ricevuta. Cordialissimi saluti

Tuo affezionato fratello

Luki

86. Paul a Ludwig, [attorno a Natale 1922]

Neuwaldegg
Mercoledì.

Carissimo Lucky!

Ma che delusione! Sarei stato così contento di suonare per te insieme alla signorina Staake; a Berlino avevo comperato & anche già guardato le variazioni Brahms-Haydn – e arrivato qui mi informano che tu alloggi dagli Hänsel![13] Se solo io fossi a Vienna quando ci vieni tu!!

Paul.

1923

88. Ludwig a Paul, 26 gennaio 1923

Caro Paul!

L’altro ieri ho ricevuto il tuo enorme regalo. Molte, molte grazie! Che i libri siano arrivati tanto tempo dopo la tua cara lettera è dipeso dal fatto che nel frattempo noi qui siamo stati sommersi dalla neve, tanto che i treni non funzionavano. E il mio ringraziamento arriva in ritardo perché ora abbiamo avuto un’ispezione per cui c’era particolarmente tanto da fare.

Arrivederci e ancora mille grazie!

Tuo fratello

Ludwig

90. Ludwig a Paul, 10 febbraio 1923

Caro Paul!

Grazie mille per il tuo gradito scritto. Sabato prossimo, il 17/2, verrò a Vienna verso le 6 di sera e domenica a mezzogiorno tornerò indietro. Se quindi la prova si potrà svolgere in questo lasso di tempo, sarei molto grato di poterla ascoltare. Ferie non ne ho più fino a Pasqua. – La grande novità è che cerco di eseguire il primo movimento del quintetto per clarinetto di Brahms. Non è enormemente difficile. Naturalmente lo suono di mezzo tono più alto del dovuto.

Arrivederci!

Tuo fratello

Ludwig

92. Paul a Ludwig, [dopo il 10 febbraio 1923?]

TEL. 59 102
VIENNA, giovedì.
IV. Argentinierstraße 16.

Carissimo Lucky!

La prova avrà luogo domenica mattina alle ore 9. Spero che l’esecuzione proceda abbastanza da dare un’idea del brano intero & spero che ti piaccia. Attendiamo tutti con gioia il tuo arrivo!

Molto cordialmente Tuo

Paul.

93. Paul a Ludwig, 15 maggio 1923

TEL. 59 102
VIENNA, 15 maggio 23.
IV. Argentinierstraße 16.

Caro Lucky!

1.) desidererei sapere, nel caso tu venga a Pentecoste,[14] se hai particolari desideri riguardo all’esecuzione di qualche pezzo. Se me lo fai sapere per tempo, avrei la possibilità di guardare ancora un po’ il brano.

2.) Scusa se non ti ho ancora spedito la voce soprano nel quinto movimento del quintetto di Labor. Oggi la faccio copiare & quindi la troverai almeno qui pronta.

Arrivederci a presto!

Molto cordialmente Tuo fratello

Paul.

1924

97. Ludwig a Paul, 9 gennaio 1924

Caro Paul!

Grazie molte per la tua cara missiva. Ho ricevuto pacchetto & libro. All’ultima annotazione della tua lettera voglio solo rispondere che tu, per un’ingenuità che ti fa onore, non hai idea di come io sia guidato ovunque dai motivi più abietti e banali. Sì, io sono un’esistenza perduta, quindi del tutto indegno del vostro affetto, se non sarà un miracolo a salvarmi. Basta di tutto questo. —

Il ritaglio[15] mi ha molto divertito. È incredibile che, in questi casi, si parli sempre di un medium smascherato invece che di un professore smascherato!

Ora ancora una richiesta: conosci un’opera o un brano cantato dal titolo Axur.[16] In questo pezzo – qualsiasi cosa esso sia[17] – compare una melodia con le parole «come là sui prati.....». Saresti così gentile, se non lo conosci, da cercarlo magari nella tua enciclopedia e da farmi trascrivere eventualmente quella melodia? Scusami per questa seccatura.

Cordiali saluti

Tuo

Ludwig

P.S. Sto benissimo.

98. Ludwig a Paul, 11 gennaio 1924

Caro Paul!

Mille grazie per la tua lettera. Adesso mi dispiace di aver importunato te per quella melodia, ma non avevo idea che fosse così difficile da trovare e non valeva davvero la pena che tu facessi quella fatica immane! Si tratta di questo: c’è una splendida poesia di Mörike “Per l’anno nuovo”, sul titolo della quale Mörike ha scritto: Melodia a Axur: Come là sui prati.[18] Il brano si intitola quindi di sicuro Axur e l’annotazione suona come se si trattasse di un brano famoso. Insomma, io volevo cantare quella canzone con i miei alunni, in particolare perché, dal ritmo curioso della poesia, avevo dedotto si trattasse di una melodia curiosa. Mörike per di più aveva grandi doti musicali e non avrebbe mai – pensavo io – scritto la poesia per una brutta melodia. Si trattava quindi di certo di musica alla Salieri. Questo nel caso che tu volessi occupartene ulteriormente – il che per altro non è affatto necessario, perché coi ragazzini ho brani di canto a sufficienza e forse quel canto di Capodanno si dimostra addirittura inadatto – Nel caso però che tu volessi fare ulteriori ricerche, ti trascrivo qui la prima strofa della poesia, perché con il suo ritmo può fornire un certo punto di riferimento:

1)

Come di soppiatto
Pian piano un angioletto
Con rosei piedini
Giunge sulla la terra,
Così s’avvicinò quel dì.
Cantate, o voi devoti
Un sacro benvenuto,
Un sacro benvenuto!
Cuore, unisciti al canto!

2)

Tutto in lui ha avuto inizio,
Che gli astri e i pianeti
Nella azzurra volta
Del cielo mette in moto.
Sii tu, Padre, a consigliare!
Sii tu a dirigere e a guidare!
Signore, a te in mano
Sia inizio e compimento,
Tutto sia in te riposto!

Non ho potuto resistere dal trascrivere tutte e due le strofe, perché sono indicibilmente belle. Per favore non occuparti più della faccenda, a meno che interessi anche a te. Per il mio obiettivo non val la pena fare tanta fatica.

Ancora mille grazie!

Tuo

Ludwig

99. Paul a Ludwig, 6 marzo 1924

TEL. 59 102
VIENNA, 6 marzo 1924
IV. Argentinierstraße 16.

Carissimo Luki!

Non ho dimenticato il Mörike. Mi sono fatto mandare un volume con l’esegesi delle poesie di Mörike[19]. C’è un capitolo intero sul rapporto di Mörike con la musica, anche la canzone per capodanno vi è menzionata espressamente, ma della melodia di Axur non si dice proprio niente.

Qualche tempo fa sono stato un paio di giorni alla Hochreit, da dove avrei voluto venire a farti visita e avevo già in tasca anche un volumetto di Daudet per potertene magari leggere qualcosa. Però fui informato che la strada da Schwarzau a Puchberg non è ancora praticabile, per cui dovetti rinunciare al mio progetto.

Molto cordialmente Tuo

Paul

1925

103. Ludwig a Paul, [1924-25]

Caro Paul!

Cosa ti è saltato in mente di ricoprirmi di tutti i tesori dell’Occidente e dell’Oriente! Grazie di tutto cuore.

I bambini di Otterthal si rifiutano già di mangiare crauti e canederli e vogliono solo uva Malaga, arance e datteri. Mi rallegro al pensiero del nostro incontro a Natale. Qualche settimana fa Koder a Puchberg mi ha suonato alcuni pezzi per organo di Labor[20] (che sono nell’album per organo), qualcuno molto bello & strano.

Un saluto cordiale!

Tuo Ludwig

106. Ludwig a Paul, 14 gennaio 1925

Caro Paul!

Grazie per la tua cara lettera e per il candelabro. Per quanto suoni strano: se fosse stato un candelabro di buon gusto, forse mi sarei un po’ arrabbiato per questa spedizione; questo mostro invece mi dà gioia! — Al canonico di Trattenbach avevo detto che tu avevi intenzione di mandargli qualcosa per i suoi poveri e ne era felicissimo. Il 31/1 verrò probabilmente a Vienna. Spero di vederti.

Tuo Ludwig

1928

110. Ludwig a Paul, [anni 1920]

Caro Paul![21]

Gretl mi ha detto che fra te, lei & Mining c’è una seria maretta & la difficoltà sta nel fatto che tu credi che non ti venga detta la verità. Gretl ha pensato che se io avessi parlato con te, avresti creduto a quello che ti dico. E anche io credo che prenderai per oro colato quello che ti dirò. Ti scrivo una lettera, invece di parlare, forse soprattutto perché la potrai rileggere spesso (cosi che io non debba ripetere la mia spiegazione, se dirai: «io infatti credevo etc. etc.»).

Gretl ti ha esortato a suonare il Labor da lei solo & esclusivamente perché a lei avrebbe fatto piacere se tu avessi suonato un Labor da lei; & per nessun’altra ragione. Una volta lei è venuta in sala da me & m’ha detto: «Il Paul deve aver suonato benissimo il Labor. Mi piacerebbe proprio pregarlo di suonarlo anche da me». Io le dissi: «Sarebbe magnifico». E lei: «Vieni con me. Glielo chiediamo!». Queste circa sono le parole precise & di certo il senso preciso. Il resto poi lo sai. Ora, perché ti ha esortato: naturalmente non, come pare tu abbia detto, per darti un contentino per il fatto che di recente non eri stato pregato di farlo. Questo non c’entra per niente. La Helene ha cantato, perché lei si era offerta di farlo. La Baumayer ha suonato perché lei & lei soltanto (forse quale oggetto della mia particolare venerazione) era stata pregata di suonare. Se anche avessi per fratelli sei strumentisti o cantanti di livello artistico, a nessuno di loro, in quest’occasione, sarebbe stato chiesto di esercitare la propria arte, perché non doveva diventare un concerto (e, detto per inciso, era effettivamente già troppo qualcosa di questo genere). Ma proprio per questo, se posso esprimermi così – la coscienza della Gretl nei tuoi confronti era del tutto pulita & perciò non aveva alcun motivo, & credeva anche di non averne nessuno, di darti un contentino. – Ha espresso il desiderio di ascoltare il Labor in primo luogo perché da non poco tempo considera la sua musica qualcosa di davvero importante, e poi perché sa che a me farebbe molto piacere ascoltare Labor & perché ho parlato spesso con lei di come la musica strumentale & in particolare il Labor suonerebbero a casa sua. Per quanto mi riguarda, mi auguro di sentirti suonare Labor dalla Gretl. Proprio perché mi piacerebbe sentire Labor da lei & perché mi piacerebbe sentire te da lei, quando suoni Labor. (Devo aggiungere, anche se suonassi Wagner o i valzer di Strauss.) Per quanto la mia opinione sul tuo modo di suonare sia di per sé del tutto ininfluente, mi vedo adesso costretto a parlarne, perché la cosa è qui pertinente in quanto tu devi aver detto di sapere che io non chiedo di ascoltarti: io ti ho espresso una volta – al caffè del Volksgarten – la mia opinione, ovvero che quello che differenzia te da un artista riproduttivo è lo stesso che differenzia un attore (naturalmente uno bravo) da un recitatore che null’altro fa che ripetere l’opera di un autore, mentre l’attore può considerare il testo quasi solo come un sostrato per la sua personale & indipendente attività. Tu – io credo – non vuoi consacrarti alla composizione e ritirarti dietro di essa, ma vuoi rappresentare te stesso.  Ora, io so che anche qui esce fuori qualcosa che merita di essere ascoltato & intendo non solo per chi ammira la tua tecnica, ma anche per me & per quanti sanno apprezzare l’espressione di una personalità. Per contro non mi rivolgerò a te quando (come nel mio caso succede il più delle volte) vorrò sentir parlare un compositore. Ma anche qui ci sono alcune eccezioni, ossia per es. Wagner. (Adesso non mi metterò a filosofeggiare sul perché tu esegui Wagner in modo diverso dalla maggior parte degli altri compositori) & anche Labor, che tu suoni (o a me sembri suonare) con una certa autoalienazione. Credo che tutto ciò non sia affatto così semplice come ho scritto, ma grosso modo è così. – Inoltre, nel caso della musica di Labor, ci unisce anche l’interesse per questa musica attuale. Queste sono le ragioni per cui mi auguro in modo particolare di sentirti suonare. Quando Gretl allora mi fece questa proposta, il mio felice consenso derivava anche dal fatto che mi dissi: è bene che anche lui prenda la parola, se non è possibile già oggi. Ma non era nel senso di un contentino, ma in un senso onorevole. – Credo che questo sia tutto quello che avevo da scrivere. Per favore non rispondermi al riguardo, ma prendi la cosa secondo le mie intenzioni.

Tuo

Ludwig

1930

125. Ludwig a Paul, 11 gennaio [anni 1930]

Caro Paul.

Per prima cosa desidero ringraziarti per i molti cioccolati. Presto ti si dovrà mettere sotto tutela. — Per seconda cosa però, riguardo alle parole convenienti & sconvenienti, io credo che dietro non ci sia nulla di più di quello che ho detto di recente: l’uso di una determinata parola esprime un atteggiamento preciso rispetto al significato di quella parola. Prendi per esempio le tre parole “cacatoio”, “gabinetto” e “quel posticino”. Se usi la prima, vuol dire che non ti vergogni affatto di pensare all’uso di quel locale davvero disgustoso. La seconda parola è già molto più concreta. Se ne fai uso, dimostri che parli della cosa in maniera astratta, quasi puramente scientifica. La terza espressione invece è addirittura una perifrasi e il ricorrervi dimostra che si preferirebbe non parlare affatto della cosa. Insomma: alle tre espressioni si collegano davvero gruppi di rappresentazioni differenti. Lo stesso succede con “bocca” & “muso”. Se tu, senza parlare volgarmente, attribuisci la parola muso alla bocca di una persona, puoi solo intendere qualcosa di molto negativo: una prova che “muso” significa davvero qualcos’altro rispetto a “bocca”. Ma ora basta. Ancora un grazie di cuore e un cordialissimo saluto da

Tuo fratello

Ludwig

1932

133. Paul a Ludwig, 19 gennaio 1932

19/1/32

Caro Lucky,

Ti prego di goderti lo scritto che ti allego e poi di rispedirmelo, perché Mining desidera inserirlo nella sua raccolta. L’autrice, la signora v. Oberleith[…],[22] è la moglie di un pessimo compositore[23] imparentato con i Chiari.[24]

Pensa: il 90% – a dir poco! –sarebbe abbastanza vanitoso da cascarci. E tutti questi ne comprerebbero certo almeno una copia! Mediante un postscriptum la buona signora ci sta compilando un album di autografi. E che pubblicità per il musicista in questione: «Omelette à la Mayer»![25] I lettori di questo ricettario saranno certo indotti a pensare che la pietanza deriva dal suo nome, mentre in realtà è lui stesso a chiamarla così ispirandosi a se stesso!

Molto cordialmente Tuo

Paul

134. Ludwig a Paul, con una bozza di lettera alla signora Oberleithner [24 gennaio 1932]

Mio caro Paul!

Molte grazie per le diverse prelibatezze.[26] Quando ricevetti la missiva della signora Oberleitner, redassi una lettera in cui la pregavo di accogliere il mio nome nel suo ricettario, benché io non sia un musicista. Ma poi non spedii quella lettera perché pensai che si potesse poi creare una confusione con te. La mia lettera era molto ben scritta & probabilmente sarebbe stata pubblicata fra le risposte divertenti. Quindi è quasi un peccato che sia andata così.  (Le avevo scritto persino un motto filosofico su una pietanza.) Per favore salutami molto cordialmente Bassia.[27] – Ti mando comunque la brutta copia della mia lettera alla Oberleitner. Credi che il mio contributo sarebbe stato accettato?

Tuo Ludwig


Stimata signora!

La sua idea di un ricettario musicale è squisita.  Tanto squisita come di certo lo saranno al palato le pietanze che presto diverse signore prepareranno secondo le sue ricette. Che peccato però che siano soltanto musicisti ad avere accesso agli spazi consacrati di questo libro. Ah, se solo fossi un musicista. Invece purtroppo sono solo un orso filosofeggiante. E tuttavia la filosofia non è forse musica & la musica non è filosofia?! Beh, mi perdoni questo po’ di sofistica. Ma almeno le composizioni del suo signor marito non sono forse filosofia musicata??? Quindi ora voglio tentare di introdurmi da filosofo in questo simposio di musicisti.

Il mio piatto preferito sono i pomodori con la maionese e per questi le voglio scrivere un bel motto filosofico:

Quel che il globo è per il THEOS creatore
Lo è l’idea per lo spirito umano inventore.

Con ammirazione e stima La saluta

Il Suo

Dr. Ludwig Wittgenstein

Se mi vuole onorare includendomi con una menzione nel suo libro, La prego di voler citare il mio nome al completo, perché non voglio essere confuso con il pianista Paul Wittgenstein, che magari verrà pure accolto nella sua opera, ma con il quale io non ho alcuna relazione di parentela.

135. Ludwig a Paul, [anni 1930]

Caro Paul!

Mille grazie! Quando vidi la foto con l’Einstein,[28] dissi a me stesso ad alta voce: non è possibile! Purtroppo qui non c’è nessuno che sappia davvero apprezzare questa cosa impossibile & la gioia non condivisa è gioia soltanto a metà. Molte grazie anche per il cerotto etc. che di certo devo alla Mining a cui ti prego di passare il mio grazie (profondamente sentito, perché lo sento proprio giù in fondo).

Cordialmente, Tuo fratello

Ludwig

1934

146. Paul a Ludwig, 30 dicembre 1934

30/12/34.

Caro Lucky,

Volevo scriverti in ogni caso, visto che purtroppo a Natale non ti ho potuto vedere. Con l’occasione desidero riferirti due delusioni che mi sono occorse durante la mia lettura in viaggio.

La prima delusione sono stati i Nibelunghi di Hebbel:[29] li trovo un fiasco in ogni senso. Si comincia già all’inizio con la dedica a sua moglie… «quindi accetta questo lavoro, al quale tu dai anima, perché esso t’appartiene & se potrà durare, sia per la tua gloria soltanto…». Se un autore scrive una trilogia drammatica deve perseguire scopi superiori.

Poi questa mistura di antichità & attualità (un errore che Wagner non fa): Crimilde, quando Sigfrido si mette in viaggio, deve imballare la corazza sopra tutto il resto!!! “La morte di Sigfrido”, atto 4, scena 6. Crimilde: … «che i vecchi siano tanto affezionati agli animali» (“La vendetta di Crimilde”, atto 1, scena 3). Ma lì accanto Brunilde d’Islanda, fiabesca figura preistorica.

Hagen & Günther, che nella prima & seconda parte si comportano da vigliacchi e abietti, nell’ultimo dramma diventano eroi. (Se fosse anche così nel poema epico, questa non è una giustificazione per il drammaturgo.)

E poi perché la vendetta di Crimilde ha 5 atti? La storia si avvita su se stessa come la pasta dello strudel; se vuole accoppare Hagen, perché non lo fa subito?

Parla tutto il tempo di voler vendicare Sigfrido; nell’ultimissima scena, in cui ammazza Hagen, all’improvviso inizia a parlare del tesoro dei Nibelunghi, che fino a quel momento era stato menzionato solo marginalmente. Quindi ha agito soltanto per via dell’oro?

Alla fine Teodorico assume il potere «in nome di colui che sulla croce scolorò». Ecco un nuovo tema, a cui prima è stato fatto al massimo qualche accenno. Privo di senso e di ragionevolezza!

Prescindendo poi del tutto dal fatto che Brunilde, introdotta inizialmente in maniera tanto significativa, viene semplicemente ignorata. (Anche qui Wagner è più logico.)

Questi errori pesano in ogni caso più dei punti positivi, che a me non risultano individuabili. Gli errori invece ci sono.

La seconda delusione è stato un libro di Herbert Spencer, Education.[30] Lafcadio Hearn[31] lo definisce da qualche parte il the world’s greatest philosopher. Io avrei detto: un personaggio molto simpatico, magari un buon [...] di un istituto, ma assolutamente non scientifico.

Quando faccio trascrivere un brano musicale & poi fin dalla prima scorsa casuale trovo un errore, posso esser certo che l’intero quaderno ne pullula. E se già sulla prima pagina di un’opera filosofica scopro un quaternio terminorum,[32] è giustificata un’analoga conclusione. Nella misura in cui si tratta di dottrina filosofica, avrei potuto far dietro-front fin dalla prima pagina.

Non rispondere a questi miei scarabocchi, a meno che tu ne abbia particolarmente voglia, e poi [ci vediamo] in Alleegasse, visto che probabilmente io partirò da qui il 25.1. Ci rivedremo in aprile se Dio vuole per Pasqua o quest’estate.

Molto cordialmente Tuo fratello

Paul

1935

147. Ludwig a Paul, 26 gennaio 1935

Caro Paul!

Mille grazie per la tua lunga lettera. Ti potrò rispondere solo in forma abborracciata & del tutto insufficiente. Tanto più che non ho con me lo Hebbel & non l’ho più letto da tanto tempo.

Io credo che nessuno dei punti su cui trovi da ridire sia un vero errore; & in questo tuttavia non ho nessun dubbio che si possa dire che la forza dello scrittore non sia neppure lontanamente bastata a rappresentare i conflitti che qui si devono rappresentare. Col che intendo solo dire che alla fin fine l’impresa non è riuscita. – È, credo, come se si leggesse, poniamo, un libro di estetica & lo si trovasse nel complesso, come sistema, un fallimento, ma anche che nel libro siano sparse in più punti ottime osservazioni sul tema trattato. Così anche qui si possono vedere di continuo sguardi profondi & belle invenzioni, & di certo molti di più di quelli che io riesca a supporre. Credo che Hebbel e Wagner si possano paragonare tanto poco quanto un cieco & uno storpio, se non nella misura in cui – nessuno dei due riesce a camminare bene. In Wagner non c’è il minimo di tragicità dall’inizio alla fine; proprio come in una fiaba o in un mito. Vale a dire che non ci sono mai scontri di forze che noi percepiamo come paritetiche. Dove ci sono scontri, sono fra la luce & la tenebra. L’essenziale per Hebbel è proprio che tutti hanno ragione. Vale a dire: in Wagner non ci sono problemi, mentre in Hebbel è un pullulare di problemi. In particolare per lui gli scontri sono sempre fra tipologie: culture, popoli, razze, epoche (vedi Erode e Marianna, Gige, Genoveffa).[33] – Si potrebbe anche dire così: la seconda metà del XIX secolo si è occupata in continuazione di problemi di razza; cioè del confronto, della valutazione, delle pretese delle razze. Per questo anche fra i drammi di Hebbel sono nati L’ebrea, gli Argonauti, i Maccabei. In tutti questi testi ha luogo una discussione di questo tipo. (Nel Nathan non c’è una discussione in tal senso.) Per Wagner il problema invece è già risolto & luce & tenebra sono separate. (Già per questo gli altri sono assai più onesti.)

In Wagner il mito deve essere drammatizzato; in Hebbel si deve mostrare lo scontro fra mondi differenti e cioè, fra l’altro, lo scontro fra un mondo arcano & uno quotidiano. Questo a proposito del tuo primo ammonimento.

Sul secondo: questo, io credo, non è affatto un errore. Il carattere del re nell’Ebrea è eroico o abietto? Entrambe le cose! –

Errore si può invero definire solo ciò la cui eliminazione o modifica correggerebbe la manchevolezza.

Crimilde non si vendica semplicemente di due persone, ma di un’intera cultura. (È come quando Dasy Nagy non fa imparare il tedesco ai suoi figli.) Si allea con una cultura straniera contro quella della sua casa natale. La differenza fra le due culture viene esposta in maniera grandiosa nel dialogo fra Attila & Teodorico prima dell’arrivo dei Nibelunghi.

Il tesoro & Sigfrido sono per Crimilde in certo senso una cosa sola. Inabissare il tesoro era qualcosa di simile a oltraggiare il cadavere dell’uomo ucciso – per questo non si percepisce la cosa come dolore, perché di un corpo morto non si tiene gran conto. Sigfrido significava per Crimilde potere & forza & il tesoro è un simbolo di questo potere in più di un senso.

Che, per così dire come epilogo, venga introdotto un nuovo tema, non è di per sé, io credo, un errore; ma non voglio dire che qui abbia l’efficacia che dovrebbe avere. Il senso è appunto quello che l’intera epoca passata con tutti i suoi conflitti s’inabissa & una nuova ha inizio. Adesso però basta, più che basta!![34]

Scusa questi scarabocchi

Tuo fratello

Ludwig

150. Ludwig a Paul [4 settembre 1935]

Caro Paul!

Grazie per la tua cara lettera. Fra 3 giorni parto per ca. 3 settimane per la Russia. Perciò ci potremo rivedere soltanto a Natale. Io per la verità non sono eccessivamente impegnato, ma molto preoccupato per diverse cose; & per questo ricaveremmo poco da un incontro in albergo.

Grazie per i saluti di Koder & per la cartolina che mi avete spedito, a lui ho scritto oggi. Coi migliori auguri

Molto cordialmente Tuo

fratello Ludwig

1936

152. Paul a Ludwig, 1º maggio 1936

Vienna, IV. Argentinierstrasse 16.

Carissimo Lucky,

Benché di solito ti mandi solo pizze compendiose, oggi riceverai l’articolo allegato,[35] per via dei punti segnati in rosso,

molto cordialmente Tuo

Paul

153. Ludwig a Paul, [dopo il 1º maggio 1936]

Pro calceo ingenti, quem mihi misisti, maximas gratias tibi ageo. Stultitiae limes non notus est. Inanitas cerebrorum in dies expavescit.[36]

Molto cordialmente Ludwig

1937

160. Ludwig a Paul, 14 ottobre 1937

Skjolden i. Sogn

Caro Paul!

Qualche giorno fa è stato qui da me il giovane Hermann Hänsel, per discutere con me dei suoi studi. Per ragioni che qui non posso sviscerare, ma che sono del tutto rispettabili, desidera interrompere gli studi (filologia) & assolvere già adesso il servizio militare. Cioè desidera, se è possibile, arruolarsi subito dopo il suo ritorno a Vienna (fra ca. due settimane), invece di tornare a frequentare l’università. Né lui né io conosciamo però le scadenze per l’arruolamento. Inoltre poi Hermann H. di questo non ha ancora parlato con suo padre, gliene ha scritto, ma io non so se gli darà la sua approvazione. Pertanto ho dato a H. H. una lettera per te, che ti dovrebbe consegnare dopo aver parlato con suo padre (nel caso che costui approvi) & in questa lettera ti prego di consigliare H. H. & eventualmente di aiutarlo, raccomandandolo presso qualche militare, perché a mio parere merita questo appoggio. Dopo essere partito, H. mi ha mandato da una tappa del suo viaggio una missiva, in cui mi prega di mandarti per posta una lettera sulla sua faccenda, perché altrimenti potrebbe essere troppo tardi & magari impossibile fare qualcosa, se tu venissi a conoscenza della cosa solo fra due settimane (Hermann H. infatti compie l’intero viaggio in bicicletta).

Ora ti prego di fare quanto segue: per favore mettiti in contatto con il direttore Hänsel,[37] mostragli questa lettera, chiedigli se Hermann ha la sua approvazione nel voler assolvere il servizio militare ora, invece che a conclusione dei suoi studi; & se è così, allora ti prego, datti da fare per lui – se solo la cosa è possibile – in modo che possa arruolarsi adesso. Io considero Hermann H. un giovanotto molto serio, in gamba & volonteroso, che è degno del tuo impegno.

Perdona questa seccatura a tuo fratello che ti saluta molto cordialmente

Ludwig, in ottima salute.

Spero che questa lettera non sia troppo poco chiara. Tuo L.

1938

163. Ludwig a Paul, 30 marzo 1938

81 East Rd
Cambridge
30/3/38

Mio caro Paul!

Per sicurezza rispondo anche a te per via della preghiera di Mining: io non mi unirò alla vostra istanza,[38] ma sono convinto della sua legittimità per voi.

Ovviamente potete segnalare il mio servizio militare ecc.; ma che la cosa non porti all’equivoco che io perciò partecipo automaticamente all’istanza.

Con sincero affetto e molti auguri

Tuo Ludwig

165. Ludwig a Paul, 5 luglio 1938

81 East Rd
Cambridge
5/7/38.

Caro Paul!

Solo un rigo per dirti, cosa che si capisce da sé, che penso a te.[39]

Molto cordialmente Tuo

Ludwig

Per favore salutami il Koder, la Mining & anche tutti gli altri quando li vedi.

1939

172. Paul a Ludwig, [1939]

I tedeschi sono ricattatori e quando si mostra a un ricattatore quali siano le proprie debolezze, si è del tutto perduti. […] Qui c’è solo una possibilità: bisogna cioè dire ai Tedeschi che riceveranno tanto e non un centesimo in più – e con questo saranno d’accordo! […] John Stonborough urlò da un capo all’altro del tavolo: «Del tuo denaro io me ne frego!» […] Si deve riflettere su che cosa questo significhi: si trattava di vita o morte per fame. […] Il mio passaporto tedesco era praticamente scaduto. […]  Dato che sono arrivato in America troppo tardi, tutti i posti disponibili erano stati assegnati da tempo. Una professione diversa da quella di maestro di pianoforte non la posso accettare, perché per tutte le altre non sono idoneo. Quale idiota mai assumerebbe un inutile uomo con un braccio solo, quando centinaia di persone altamente qualificate, con tutte e due le braccia, se ne vanno in giro disoccupate? […] E anche se un posto ben pagato fosse disponibile, non lo potrei prendere con il mio visto di visitatore, perché, in quanto visitatore, ho l’obbligo di non guadagnare denaro. […] Mi sento del tutto turlupinato.[40]



  1. Moritz Nähr (1859-1945), fotografo e amico di famiglia, più vecchio dei fratelli Wittgenstein. Veniva ingaggiato soprattutto dalla zia di Wittgenstein, Clara. Opera sua è una serie di foto sia di famiglia, sia della casa in Kundmanngasse. Nähr è inoltre autore di diversi ritratti di Ludwig Wittgenstein. Alla Hochreit ci sono ancor oggi parecchi album di famiglia con foto di Nähr.
  2. Dopo aver lasciato il suo alloggio presso la famiglia Sjögren, Ludwig viveva momentaneamente presso la famiglia Hänsel.
  3. Franz Behrends (1863?-1923), clarinettista solista dei Wiener Philarmoniker, presso il quale Wittgenstein prese lezioni per un breve periodo.
  4. Stando al quotidiano Neues Wiener Tagblatt la serata Labor, con la partecipazione di Marie Baumeyer, Paul Wittgenstein e altri, ebbe luogo il 4 maggio 1921.
  5. Louise von Alt, figlia del pittore Rudolf von Alt (1812-1905). Costei regalò a Hermine il ritratto di un volto femminile di suo padre, noto per lo più come vedutista e autore di paesaggi urbani.
  6. Fritz Scholz (nato nel 1889) fu compagno di prigionia di Ludwig Wittgenstein in Italia a Montecassino. Dopo la prigionia frequentò ancora per breve tempo il ginnasio.
  7. Anton Groller (morto nel 1945), amministratore del patrimonio e consigliere della famiglia Wittgenstein, particolarmente apprezzato nel periodo di difficoltà del 1938-39, quando Paul Wittgenstein si recò con lui a Berlino e in America.
  8. Max Feilchenfeld (1852-1922), negli anni novanta dell’Ottocento era direttore della banca boema Escompte-Bank e della Creditanstalt e impegnò gli istituti di credito a sostegno di Karl Wittgenstein nell’industria dell’acciaio. Dopo che la Società Escompte della Bassa Austria ebbe acquisito la banca boema, Feilchenfeld ne diventò direttore e continuò la propria alleanza con la Società praghese dell’industria del ferro di proprietà di Karl Wittgenstein.
  9. Wilhelm Kux, come Feilchenfeld, direttore della Società Escompte della Bassa Austria.
  10. Ludwig Grodzinsky, ufficiale d’artiglieria del Reggimento d’Artiglieria da Fortezza 2, al quale fu assegnato anche Wittgenstein quando il 9 agosto 1914 andò a Cracovia.
  11. Poco prima Wittgenstein si era trasferito da Hassbach o da Neukirchen a Puchberg; qui fa però riferimento a un trasloco all’interno di Puchberg.
  12. La signorina Staake, pianista, era spesso a casa Wittgenstein per suonare a quattro mani con uno dei membri della famiglia.
  13. Presso Ludwig Hänsel e la sua famiglia, in Krienhubergasse 25, 1050 Vienna.
  14. Pentecoste cadeva il 20 maggio 1923.
  15. Ludwig e Paul Wittgenstein si scambiavano spesso le loro opinioni su insensati ritagli di giornale. In questo caso si tratta per esempio di un ritaglio sullo spiritualismo.
  16. Wittgenstein cercava la melodia Zum neuen Jahr (Per l’anno nuovo) di Eduard Mörike (cfr. lettera 98). Senza dubbio si tratta di “Qui dove scherza l’aura” nel duetto d’apertura dell’opera di Salieri Axur, re d’Ormus.
  17. Il lavoro è una tragicomica in cinque atti; musica di Antonio Salieri su libretto di Lorenzo Da Ponte (N.d.T.).
  18. In verità Mörike scrive a proposito dei suoi versi: «Melodie aus Axur» («Melodia da Axur»). Forse un refuso o una svista nella trascrizione del manoscritto, e quindi il passaggio da “aus” a “an” (N.d.T).
  19. Probabilmente si tratta del volume di Hermann Hieber, Eduard Mörikes Gedankenwelt [Il pensiero di Eduar Mörike.], Strecker & Schröder, Stuttgart 1923, oppure del lavoro di Franz Schnaß, Erläuterungen zu Mörikes Dichtungen [Esegesi delle poesie di Mörike], Schöningh, Paderborn 1911.
  20. Ludwig insegnò dall’autunno 1924 alla primavera 1925 a Otterhal. Forse si incontrò con Koder a Puchberg, dove almeno con il canonico aveva un buon rapporto, come testimoniano diverse lettere relative a piccole donazioni alla chiesa.
  21. Lettera non datata, ma scritta evidentemente quando Ludwig era a Vienna, probabilmente nel 1928, in occasione di un’inaugurazione musicale della casa in Kundmanngasse.
  22. Vilma Oberleithner, moglie di Max von Oberleithner.
  23. Max von Oberleithner (1868-1935), compositore d’opere. Fra le sue opere Der einsame Heiland (Il Salvatore solitario).
  24. La famiglia Chiari era una famiglia di medici a Vienna, di cui l’esponente più noto fu probabilmente il laringologo Ottokar von Chiari (1853-1918).
  25. Non è chiaro se si tratti di compositore reale o fittizio.
  26. Probabilmente un altro contributo di Paul.
  27. Bassia Moscovici, compagna di Paul Wittgenstein, morì di cancro il 22 aprile 1932 in Kundmanngasse, curata nella fase terminale da Margarete Stonborough.
  28. Si tratta di una fotografia di una statua di Einstein presso il portale della cattedrale di St. John the Divine a New York. Paul Wittgenstein inviò questa foto a Ludwig che la conservò nella sua raccolta di Nonsens.
  29. I Nibelunghi di Friedrich Hebbel (1862) erano noti a Ludwig (e quindi anche a Paul) fin dai tempi della scuola. La tragedia è dedicata alla moglie dello scrittore, Christine Enghaus (Engehausen), nota attrice, che alla prima rappresentazione interpretò i ruoli di Brunilde e Crimilde. La tragedia inscena l’autodistruzione degli antichi ideali germanici, tanto che la loro eliminazione da parte del Cristianesimo forse non è tanto sorprendente come invece trova Paul.
  30. Herbert Spencer, Education: intellectual, moral, and physical, Williams and Norgate, London 1861.
  31. Lafcadio Hearn (1850-1904), scrittore. Nelle sue opere descrive soprattutto usi e costumi tradizionali del Giappone. Hearn paragonava il Buddhismo, al quale alla fine si convertì, alla filosofia di Herbert Spencer (cosa che fu violentemente criticata dai filosofi di professione).
  32. Concetto della dottrina del sillogismo, secondo il quale il concetto mediano ha un doppio significato, per cui la conclusione è inammissibile.
  33. Sono tutti titoli di altre tragedie di Hebbel, mentre Nathan il saggio è un’opera teatrale di Lessing.
  34. Con queste parole Ludwig imita la dizione di un pastore protestante (piuttosto sassone che viennese), come talvolta soleva fare suo padre.
  35. Allegato alla lettera fu inviato un opuscolo dal titolo Loquimur Latine!, che contiene esempi di colloqui in latino nei tempi moderni. Lettera e opuscolo sono conservati nella raccolta dei Nonsens. Paul vi ha sottolineato in rosso i passi che riteneva particolarmente assurdi.
  36. Cartolina in risposta alla lettera 152. “Per la gigantesca scemenza che mi hai mandato, ti sono molto grato (ageo sta per ago). La stoltezza non ha limiti (letteralmente: “il limite della stoltezza è sconosciuto”). L’inconsistenza dei cervelli fa paura ogni giorno di più (expavescit significa propriamente “si spaventa”)” (trad. G.R.). Ludwig usa la parola calceus (“calzatura”) perché Paul aveva chiamato Stiefel (“stivale”) la “scemenza” allegata alla sua lettera.
  37. Ludwig Hänsel.
  38. S’intende un’istanza, preparata dalla famiglia, rivolta alle autorità nazionalsocialiste per ricevere un trattamento di favore nell’ambito delle leggi razziali in vigore. A motivazione si rinviava alla storia della famiglia dalla metà dell’Ottocento.
  39. Nel giugno 1938 le autorità nazionalsocialiste introdussero una serie di ordinanze per privare gli ebrei delle loro proprietà.
  40. Paul scrisse questo memorandum in inglese. Probabilmente doveva essere letto soprattutto da Ludwig.

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