Tractatus logico-philosophicus (italiano): Difference between revisions

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Ovunque viene impiegata diversamente, cioè come parola che indica un concetto vero e proprio, si originano pseudo-proposizioni insensate.
Ovunque viene impiegata diversamente, cioè come parola che indica un concetto vero e proprio, si originano pseudo-proposizioni insensate.


Così ad es. non si può dire «vi sono oggetti» come si dice «vi sono libri». E allo stesso modo non si può dire «vi sono 100 oggetti» o «vi sono  oggetti». Ed è insensato parlare del ''numero di tutti gli oggetti''.
Così ad es. non si può dire «vi sono oggetti» come si dice «vi sono libri». E allo stesso modo non si può dire «vi sono 100 oggetti» o «vi sono ℵ<sub>0</sub> oggetti». Ed è insensato parlare del ''numero di tutti gli oggetti''.


Lo stesso vale per le parole «complesso», «fatto», «funzione», «numero», ecc.
Lo stesso vale per le parole «complesso», «fatto», «funzione», «numero», ecc.
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{{ParTLP|5.02}} Ci vuole poco a confondere gli argomenti delle funzioni con gli indici dei nomi. Infatti riconosco tanto bene dall'argomento come dall'indice il significato del segno che li contiene.
{{ParTLP|5.02}} Ci vuole poco a confondere gli argomenti delle funzioni con gli indici dei nomi. Infatti riconosco tanto bene dall'argomento come dall'indice il significato del segno che li contiene.


Nel «+''<sub>c</sub>''» di Russell per esempio «''c''» è un indice che segnala che l'intero segno è il segno dell'addizione per i numeri cardinali. Ma questa simbolizzazione riposa su una convenzione arbitraria e si potrebbe scegliere al posto di «+''<sub>c</sub>''» un segno semplice; in «~''p''» però «''p''» non è un indice, ma un argomento: il senso di «~''p''» ''non può'' venir compreso senza che prima sia stato compreso il senso di «''p''». (Nel nome Giulio Cesare, «Giulio» è un indice. L'indice è sempre una parte di una descrizione dell'oggetto al cui nome lo associamo. Ad es. ''Il'' Cesare della ''gens'' Iulia.)
Nel «+<sub>''c''</sub>» di Russell per esempio «''c''» è un indice che segnala che l'intero segno è il segno dell'addizione per i numeri cardinali. Ma questa simbolizzazione riposa su una convenzione arbitraria e si potrebbe scegliere al posto di «+<sub>''c''</sub>» un segno semplice; in «~''p''» però «''p''» non è un indice, ma un argomento: il senso di «~''p''» ''non può'' venir compreso senza che prima sia stato compreso il senso di «''p''». (Nel nome Giulio Cesare, «Giulio» è un indice. L'indice è sempre una parte di una descrizione dell'oggetto al cui nome lo associamo. Ad es. ''Il'' Cesare della ''gens'' Iulia.)


La confusione tra argomento e indice è alla base, se non m'inganno, della teoria del significato delle proposizioni e delle funzioni di Frege. Per Frege le proposizioni della logica erano nomi e i loro argomenti gli indici di questi nomi.
La confusione tra argomento e indice è alla base, se non m'inganno, della teoria del significato delle proposizioni e delle funzioni di Frege. Per Frege le proposizioni della logica erano nomi e i loro argomenti gli indici di questi nomi.