Osservazioni sul “Ramo d’oro” di Frazer: Difference between revisions

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{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 177}} Ritengo ora che sarebbe corretto cominciare un <il mio> libro <s>sulle</s> con alcune osservazioni sulla metafisica come una specie di magia.
{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 177}} Ritengo ora che sarebbe corretto cominciare un //il mio// libro <s>su</s> con alcune osservazioni sulla metafisica come una specie di magia.


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Della magia dovrebbe essere conservata la profondità. – Qui, anzi, la neutralizzazione <s>di ogni</s> della magia possiede il carattere della magia stessa.
Della magia dovrebbe essere conservata la profondità. –
 
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Qui, anzi, la {{Udashed|neutralizzazione}} <s>di ogni</s> della magia possiede il carattere della magia stessa.


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{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 178}} Quando infatti io ho cominciato parlando del “mondo” (e non di questo albero o tavolo) che cos’altro volevo se non esorcizzare nelle mie parole qualcosa di più elevato?
{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 178}} Quando infatti io ho cominciato parlando del “<u>mondo</u>” (e non di questo albero o tavolo) che cos’altro volevo se non esorcizzare nelle mie parole qualcosa di più elevato?




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{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ts |number=211|page= 313}} Bisogna cominciare dall’errore e portarlo alla verità.
{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ts |number=211|page= 313}} Bisogna cominciare dall’errore e portarlo alla verità.


Cioè bisogna portare alla luce la fonte dell’errore, altrimenti non serve a nulla ascoltare la verità. Essa non può fare breccia se qualcos’altro occupa il suo posto.
Cioè bisogna portare alla luce la fonte dell’errore, altrimenti non serve a nulla ascoltare la verità. Essa non può fare breccia finché //se// qualcos’altro occupa il suo posto.


Per convincere qualcuno della verità non è sufficiente constatare la verità; è bensì necessario scovare la ''via'' dall’errore alla verità.
Per convincere qualcuno della verità non è sufficiente constatare la verità; è bensì necessario scovare la <u>via</u> dall’errore alla verità.




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Il mangiare e il bere sono collegati a un rischio non soltanto per i selvaggi, ma anche per noi; niente è più naturale che il volersi proteggere da queste cose: e noi stessi potremmo inventare talune misure precauzionali. – Ma secondo quale principio lo facciamo? //Per quale principio le escogitiamo?// Ovviamente questo: tutti i rischi vengono ridotti formalmente ad alcuni assai semplici che sono senz’altro visibili per chiunque. Dunque secondo lo stesso principio secondo il quale le persone incolte fra noi dicono che la malattia si sposta dalla testa al petto etc. etc. La personificazione giocherà naturalmente un ruolo importante in queste immagini semplicistiche, poiché ci è noto //è noto a tutti//, che gli uomini (dunque gli spiriti) possono diventare pericolose per gli uomini.
Il mangiare e il bere sono collegati a un rischio non soltanto per i selvaggi, ma anche per noi; niente è più naturale che il volersi proteggere da queste cose: e noi stessi potremmo inventare talune misure precauzionali. – Ma secondo quale principio lo facciamo? //Per quale principio le escogitiamo?// Ovviamente questo: tutti i rischi vengono ridotti formalmente ad alcuni assai semplici che sono senz’altro visibili per chiunque. Dunque secondo lo stesso principio secondo il quale le persone incolte fra noi dicono che la malattia si sposta dalla testa al petto etc. etc. La personificazione giocherà naturalmente un ruolo importante in queste immagini semplicistiche, poiché ci è noto //è noto a tutti//, che gli uomini (dunque gli spiriti) possono diventare pericolose per gli uomini.


Che l’ombra di un uomo, che vediamo come una figura umana, o la sua immagine riflessa nello specchio, che la pioggia, il temporale, le fasi lunari, i cambiamenti stagionali, la somiglianza e dissomiglianza degli animali fra di loro e rispetto all’uomo, le raffigurazioni della morte, della nascita e della vita sessuale {{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ts |number=211|page= 319}}, in breve che tutto ciò che l’uomo percepisce attorno a sé ogni giorno dopo giorno, in modi molteplici fra loro concatenati, emergerà //giocherà un ruolo// nel suo pensiero (nella sua filosofia) e nelle sue usanze va da sé, ovvero è proprio ciò che noi realmente conosciamo e che risulta interessante.
Che l’ombra di un uomo, che vediamo come una figura umana, o la sua immagine riflessa nello specchio, che la pioggia, il temporale, le fasi lunari, i cambiamenti stagionali, la somiglianza e dissomiglianza degli animali fra di loro e rispetto all’uomo, le raffigurazioni della morte, della nascita e della vita sessuale {{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ts |number=211|page= 319}}, in breve che tutto ciò che l’uomo percepisce attorno a sé ogni giorno dopo giorno, in modi molteplici fra loro concatenati, {{Udashed|emergerà}} //giocherà un ruolo// nel suo pensiero (nella sua filosofia) e nelle sue usanze va da sé, ovvero è proprio ciò che noi realmente conosciamo e che risulta interessante.


Come avrebbe potuto il fuoco, o la somiglianza del fuoco con il sole, non suscitare un’impressione sullo spirito umano al suo destarsi? Ma magari non “perché non se lo riesce a spiegare” (sciocca superstizione della nostra epoca) – per mezzo di una “spiegazione”, infatti, diventa forse meno impressionante?
Come avrebbe potuto il fuoco, o la somiglianza del fuoco con il sole, non suscitare un’impressione sullo spirito umano al suo destarsi? Ma magari non “perché non se lo riesce a spiegare” (sciocca superstizione della nostra epoca) – per mezzo di una “spiegazione”, infatti, diventa forse meno impressionante?
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Descrivendo un curativo magico siffatto si vorrebbe sempre dire: se la malattia non comprende ''questo'', allora non so ''come'' di debba dirglielo.
Descrivendo un curativo magico siffatto si vorrebbe sempre dire: se la malattia non comprende ''questo'', allora non so ''come'' di debba dirglielo.


Niente è tanto difficile quanto la correttezza al cospetto dei fatti.
Niente è tanto difficile come //quanto// la correttezza al cospetto dei fatti.


Non intendo dire che il ''fuoco'' debba puntualmente suscitare un’impressione a chiunque. Il fuoco non più di qualunque altro fenomeno, e un certo fenomeno per una persona, un altro fenomeno per un’altra. Nessun fenomeno infatti è in sé particolarmente misterioso, ma tutti possono diventarlo ai nostri occhi, e questa è per l’appunto la caratteristica dello spirito umano al suo destarsi: che un fenomeno gli possa diventare significativo. Si potrebbe quasi affermare che l’uomo sia un animale cerimoniale. Il che chiaramente è in parte falso, in parte insensato, ma contiene anche qualcosa di esatto.
Non intendo dire che il ''fuoco'' debba puntualmente suscitare un’impressione a chiunque. Il fuoco non più di qualunque altro fenomeno, e un certo fenomeno per una persona, un altro fenomeno per un’altra. Nessun fenomeno infatti è in sé particolarmente misterioso, ma tutti possono diventarlo ai nostri occhi, e questa è per l’appunto la caratteristica dello spirito umano al suo destarsi: che un fenomeno gli possa diventare significativo. Si potrebbe quasi affermare che l’uomo sia un animale cerimoniale. Il che chiaramente è in parte falso, in parte insensato, ma contiene anche qualcosa di esatto.
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Frazer: «... That these observances are dictated by fear of the ghost of the slain seems certain; ...».<ref>«... Sembra certo che tali osservanze siano dettate dalla paura dello spirito di colui che è stato ucciso;&nbsp;...» (''N. d. T.'').</ref> Ma perché allora Frazer si serve della parola «ghost»? Dunque comprende perfettamente questa superstizione, dal momento che ce la spiega con un termine superstizioso di uso corrente. O meglio, sulla base di questo egli avrebbe potuto vedere che anche in noi qualcosa parla in favore di quel modo di agire dei selvaggi. – Se io, che non credo che vi siano da qualche parte essenze umane-sovrumane che si possono chiamare dèi, se io dico: “Ho paura della vendetta degli dèi”, ciò mostra che con ciò (posso) intendere qualcosa, o posso dare espressione a un sentimento che non è necessariamente {{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ts |number=211|page= 321}} collegato a quella credenza.
Frazer: «... That these observances are dictated by fear of the ghost of the slain seems certain; ...».<ref>«... Sembra certo che tali osservanze siano dettate dalla paura dello spirito di colui che è stato ucciso;&nbsp;...» (''N. d. T.'').</ref> Ma perché allora Frazer si serve della parola «ghost»? Dunque comprende perfettamente questa superstizione, dal momento che ce la spiega con un termine superstizioso di uso corrente. O meglio, sulla base di questo egli avrebbe potuto vedere che anche in noi qualcosa parla in favore di quel modo di agire dei selvaggi. – Se io, che non credo che vi siano da qualche parte essenze umane-sovrumane che si possono chiamare dèi, se io dico: “Ho paura della vendetta degli dèi”, ciò mostra che con ciò ({{Udashed|posso}}) intendere qualcosa, o posso dare espressione a un sentimento che non ha niente a che fare con quella credenza. //che non è necessariamente {{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ts |number=211|page= 321}} collegato a quella credenza.//


Frazer sarebbe capace di credere che un selvaggio muoia per equivoco. Nei libri di scuola per bambini sta scritto che Attila intraprese le sue grandi spedizioni militari poiché riteneva di possedere la spada del dio del tuono.
Frazer sarebbe capace di credere che un selvaggio muoia per equivoco. Nei libri di scuola per bambini sta scritto che Attila intraprese le sue grandi spedizioni militari poiché riteneva di possedere la spada del dio del tuono.
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La spiegazione storica, la spiegazione come ipotesi di sviluppo è solo ''uno'' dei modi in cui è possibile riunire i dati – sintetizzarli. È altrettanto possibile vedere i dati nei loro rapporti reciproci e riunirli in un’immagine generale, senza che questa assuma la forma di un’ipotesi sullo sviluppo temporale.
La spiegazione storica, la spiegazione come ipotesi di sviluppo è solo ''uno'' dei modi in cui è possibile riunire i dati – sintetizzarli. È altrettanto possibile vedere i dati nei loro rapporti reciproci e riunirli in un’immagine generale, senza che ciò sia //senza farlo// nella forma di un’ipotesi sullo sviluppo temporale.




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Ed è certo anche importante che io debba far mio anche il disprezzo degli altri nei miei confronti «↓ verso di me», quale componente essenziale e significativa del mondo visto a partire dalla mia posizione.
Già, è importante che io debba far mio anche //<s>perfino</s>// il disprezzo degli altri nei miei confronti, quale componente essenziale e significativa del mondo visto a partire dalla mia posizione.




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{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 297}} Io credo che la caratteristica dell’uomo primitivo sia che egli non ha a che fare con ''opinioni'' (Frazer la pensa diversamente). Leggo, tra tanti esempi simili, di un re della pioggia in Africa al quale la gente chiede di far piovere ''quando arriva la stagione delle piogge''. Ma questo vuol dire allora che essi non sono propriamente dell’opinione che egli sia in grado di far piovere, altrimenti lo farebbe nel periodo annuale di siccità, nel quale la terra diventa «a parched and arid desert».<ref>"Un deserto arido e riarso" (''N. d. T.'').</ref> Se infatti si suppone che quella gente abbia un tempo stabilito questa funzione del re della pioggia per stupidità, è però perfettamente chiaro che avevano già fatto esperienza del fatto che in marzo comincia a piovere e avrebbero di conseguenza fatto sì che il re della pioggia entrasse in azione per la parte restante dell’anno. Oppure ancora: gli esseri umani celebrano ritualmente l’avvento del giorno a ridosso del mattino, quando il sole sta per sorgere, e non durante la notte, quando invece essi si limitano ad accendere le lampade.
{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 297}} Io credo che la caratteristica dell’uomo primitivo sia che egli non ha a che fare con ''opinioni'' (Frazer la pensa diversamente). Leggo, tra tanti esempi simili, di un re della pioggia in Africa al quale la gente chiede di far piovere ''quando arriva la stagione delle piogge''. Ma questo vuol dire allora che essi non sono propriamente dell’opinione che egli sia in grado di far piovere, altrimenti lo farebbe nel periodo annuale di siccità, nel quale la terra diventa «a parched and arid desert».<ref>"Un deserto arido e riarso" (''N. d. T.'').</ref> Se infatti si suppone che quella gente abbia un tempo stabilito questa funzione del re della pioggia per stupidità, è però perfettamente chiaro che avevano già fatto esperienza del fatto che in marzo comincia a piovere e avrebbero di conseguenza fatto sì che il re della pioggia entrasse in azione per la parte restante dell’anno. Oppure ancora: gli esseri umani celebrano ritualmente l’avvento del giorno a ridosso del mattino, quando il sole sta per sorgere, e non durante la notte, quando invece essi si limitano ad accendere le lampade.


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{{leftaside|ø}}
Quando sono arrabbiato per qualcosa, picchio talvolta col bastone sulla terra o contro un albero, etc. Non penso però che la terra sia colpevole o che il colpo possa essere di qualche aiuto. «Sfogo la mia furia». E tutti i riti sono qualcosa di questo genere. Tali azioni possono essere chiamate azioni {{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 298}} istintuali. – E una spiegazione storica, riguardo ad esempio il fatto che io o i miei antenati in passato credessimo che pestare sulla terra servisse a qualcosa, è uno specchietto per le allodole, perché è una supposizione inutile e che non spiega ''nulla''. La cosa importante è la somiglianza fra quest’atto e l’atto di una punizione, ma oltre a questa somiglianza non c’è niente da constatare.
Quando sono arrabbiato per qualcosa, picchio talvolta col bastone sulla terra o contro un albero, etc. Non penso però che la terra sia colpevole o che il colpo possa essere di qualche aiuto. «Sfogo la mia furia». E tutti i riti sono qualcosa di questo genere. Tali azioni possono essere chiamate azioni {{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 298}} istintuali. – E una spiegazione storica, riguardo ad esempio il fatto che io o i miei antenati in passato credessimo che pestare sulla terra servisse a qualcosa, è uno specchietto per le allodole, perché è una supposizione inutile e che non spiega ''nulla''. La cosa importante è la somiglianza fra quest’atto e l’atto di una punizione, ma oltre a questa somiglianza non c’è niente da constatare.


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Una volta che un tale fenomeno viene posto in relazione a un istinto che io stesso possiedo, ecco che questa è appunto la spiegazione che volevamo //che agognavamo//; cioè quella che risolve questo particolare puzzlement<ref>"Perplessità" (''N. d. T.'').</ref> //questa particolare {{Udashed|difficoltà}}//. E un esame //una ricerca ulteriore// sulla storia del mio istinto si muove lungo percorsi diversi.
Una volta che un tale fenomeno viene posto in relazione a un istinto che io stesso possiedo, ecco che questa è appunto la spiegazione che volevamo //che agognavamo//; cioè quella che risolve questo particolare ''puzzlement''<ref>"Perplessità" (''N. d. T.'').</ref> //questa particolare difficoltà//. E un esame //una ricerca ulteriore// sulla storia del mio istinto si muove lungo percorsi diversi.
 
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Non dev’essere stata una ragione di poco conto, anzi non dev’esser stata proprio alcuna <u>ragione</u> ad aver portato alcune razze umane a venerare l’albero di quercia, bensì solamente il fatto che esse e la quercia erano unite in una comunità di vita //simbiosi//, quindi non per scelta, bensì come la pulce <s>con il cane</s> //e il cane uniti sin dall’origine// //originatisi insieme//. (Se le pulci sviluppassero un rito, esso sarebbe legato al cane).
 
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Si potrebbe dire che non è la loro unione (di quercia e uomo) ad aver dato {{Udashed|adito}} a questi riti, bensì forse la loro separazione //bensì, in un certo senso, la loro separazione//.


Non dev’essere stata una ragione di poco conto, anzi non dev’esser stata proprio alcuna ''ragione'' ad aver portato alcune razze umane a venerare l’albero di quercia, bensì solamente il fatto che esse e la quercia erano unite in una comunità di vita //simbiosi//, quindi non per scelta, bensì come la pulce <s>con il cane</s> //e il cane uniti sin dall’origine// //originatisi insieme//. (Se le pulci sviluppassero un rito, esso sarebbe legato al cane).
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Si potrebbe dire che non è la loro unione (di quercia e uomo) ad aver dato adito a questi riti, bensì forse la loro separazione //bensì, in un certo senso, la loro separazione//.
Il destarsi dell’intelletto infatti {{Udashed|avviene}} con una separazione dal <u>suolo</u> originario, dal fondamento originario della vita. (L’origine della <u>scelta</u>.)


Il destarsi dell’intelletto infatti avviene con una separazione dal ''suolo'' originario, dal fondamento originario della vita. (L’origine della ''scelta''.)  
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{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 299}} (La forma dello spirito che si desta è la venerazione.)
{{Frazer MS reference|Ms or Ts=Ms |number=110|page= 299}} (La forma dello spirito che si desta è la venerazione.)